
“Le Medaglie di Floriano”
mostra
inaugurazione venerdì 11 luglio 2025 alle 18:30
visitabile fino a venerdì 8 agosto 2025
dal lunedì al venerdì dalle 09:00 alle 13:00
Accademia di Belle Arti di Carrara – Biblioteca
via Roma 1 – Carrara
“Le Medaglie di Floriano”, la prima mostra integrale delle medaglie realizzate da Floriano Bodini.
Nel luogo dove ha insegnato, guidato e amato, l’Accademia di Belle Arti di Carrara accoglie la mostra “Le medaglie di Floriano”, un omaggio affettuoso e rigoroso a uno dei più grandi interpreti della scultura italiana del Novecento.
L’inaugurazione si terrà venerdì 11 luglio alle 18:30 presso la Sala delle Colonne, oggi Biblioteca dell’Accademia, dove Bodini ha lasciato un’impronta profonda come docente, Direttore e infine Presidente del Consiglio di Amministrazione.
La mostra raccoglie per la prima volta l’intero corpus delle medaglie realizzate da Floriano Bodini nel corso della sua vita, grazie alla recente integrazione donata dal collezionista Giuseppe Gatti e ad un ulteriore prestito dei familiari dell’artista. Piccoli capolavori, talvolta intimi, altre volte solenni, in cui la materia prende voce e racconta storie di uomini, di fede, di arte e di memoria. Ogni medaglia è una miniatura di scultura, una riflessione su tempo e identità, una forma che racchiude il pensiero plastico dell’artista.
Carrara, la città del marmo, che ha voluto Bodini come Cittadino onorario e la storica Accademia di Belle Arti, lo riaccolgono oggi con gratitudine, celebrando, nel ventennale della sua scomparsa, l’uomo e l’artista che ha saputo ascoltarle e amarle, che ha trasmesso ai suoi studenti la forza della materia e il rispetto per la tradizione, e che ha costruito con l’Accademia e la città un legame indissolubile.
La mostra, a cura di Piero Marchetti, suo storico assistente, accompagna il visitatore in questo viaggio denso e raccolto tra le medaglie di Bodini, testimonianze di un’arte che sa ancora parlare al cuore, alla memoria e alla bellezza.
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(…) In effetti, la realizzazione di una medaglia sta allo scultore come quella di un’epigrafe o di un epigramma al poeta: occorrono, a ambedue i generi, sintesi estrema di termini linguistici, concisione e icasticità di forme (si ricordi il Leopardi del sublime epigrafico “Or poserai per sempre stanco mio cor”). Prima o poi capita ai poeti e agli scultori di affrontare il difficile cimento. (…)
Pier Carlo Santini, 1988
L’evento è aperto al pubblico e potrebbe essere ripreso. Si invita a prendere visione dell’informativa Privacy Eventi.
