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I Racconti dell’Arte:
Francesco Caglioti “Donatello nel Campanile di Giotto”
17 maggio 2024

Insieme alla Torre Pendente di Pisa, il Campanile di Giotto è forse il campanile più ambizioso dell’architettura cristiana non per mole e per struttura, ma per la preziosità e la ricchezza dei suoi materiali. Superando anzi la rivale pisana, la torre fiorentina si dotò fin dall’origine di uno spettacolare apparato di sculture figurative, destinato a culminare nelle sedici statue dei Profeti entro le nicchie del terzo livello (quattro per ogni lato).

Mentre le prime otto figure spettano ancora al pieno Trecento, e cioè alla prima fase creativa del cantiere, la realizzazione delle ultime otto dovette attendere quasi un secolo. Protagonista assoluto di questa stagione conclusiva fuDonatello, sebbene i documenti antichi rivelino aspettative alquanto diverse da parte dei committenti, che avevano dapprima puntato su uno scultore oggi comprensibilmente semi-sconosciuto come Bernardo Ciuffagni. La lezione seguirà tappa dopo tappa le vicende ventennalidei Profeti quattrocenteschi (1415-1435), per comprendere come Donatello ne diventasse ilmaestro principale, autore di una svolta cruciale nella concezione post-classica della statua. Francesco Caglioti è professore ordinario di Storia dell’arte medievale alla Scuola Normale Superiore di Pisa, dove è coordinatore del Dottorato di ricerca in Storia dell’arte. I suoi studi e le sue pubblicazioni riguardano in particolare il tardo Medioevo e il Rinascimento italiani nei loro centri maggiori (Firenze, Siena, Lucca, Bologna,Milano, Padova, Venezia, Roma, Napoli, Messina, Palermo), con speciale attenzione alla scultura monumentale. Nel 2019 ha curato insieme al collega Andrea De Marchi la mostra Verrocchio, il maestro di Leonardo per Palazzo Strozzi e il Museo Nazionale delBargello a Firenze, e nel 2022 è stato curatore unico della mostra Donatello, il Rinascimento nelle due stesse sedi.





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