Tre allievi dell’Accademia di Belle Arti di Carrara sono stati scelti per la mostra Noocene, in Palazzo Binelli, a cura di Silvia Vannacci. L’esposizione collettiva, che comprende sette autori, si pone come contributo dell’arte contemporanea alla complessa tematica di “Umanità” che è al centro delle iniziative del Festival CON_VIVERE. Gli artisti di grado professionale individuati da Vannacci sono Jermay Michael Gabriel, Lori Lako, Peng Shuai Paolo e Dario Picariello.
Per l’Accademia, che è partner istituzionale della mostra, espongono il duo formato da Lorenzo Antei e Michelle Usai, Scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte, e Gianmarco Carbone, Scuola di Grafica, selezionati dal prof. Gilberto Pellizzola in dialogo con la curatrice del progetto espositivo.
Nella concezione elaborata da Silvia Vannacci si legge: “Noocene, deriva dalla fusione delle parole greche “nòòs” che significa “mente” o “ragione” e “kainòs” che significa “nuovo”. Un termine recentemente coniato dal filosofo Hub Zwart, che auspica una transizione oltre l'antropocentrico e impegnativo “antropocene”, verso una nuova era, quella del Noocene. Il nostro agire incessante sulla Terra ne causa un tale cambiamento che si avvicina all’esaurimento delle risorse e al disperato desiderio di esplorare altri pianeti. Tuttavia, anziché soccombere al pessimismo o percepire noi stessi come barriere al cambiamento, siamo chiamati ad assumere un ruolo attivo e collettivo, in maniera post-egocentrica. I visitatori della mostra intraprenderanno un viaggio che esplora e analizza alcuni aspetti dell'umanità, come la giustizia sociale, il colonialismo, l'antropocentrismo e l'identità, fino alle relazioni tra tutti gli organismi viventi, umani compresi, nell’ambiente di cui fanno parte.
Attraverso opere d'arte di artisti under 35 che fanno riflettere, stimolano dubbi e critiche, la mostra funge da catalizzatore per il pensiero critico, la coscienza sociale e l'impegno attivo con le intricate questioni che riguardano l'umanità e il nostro pianeta nel suo insieme: un invito a reimmaginare il nostro posto nella narrativa collettiva dell'esistenza umana”.
Antei e Usai propongono una coinvolgente installazione video-sonora, dal titolo Simulacra, sulla quale così si esprimono: “L'opera utilizza la tecnica del machinima e l'avatar come mezzi espressivi per esplorare il concetto di identità e della dicotomia Madonna-Prostituta, e come essi stiano in rapporto con noi stessi e chi ci circonda. Il video su pannello a matrici LED presenta una serie di immagini che delineano l'estensione dell'identità attraverso il concetto di avatar, una estensione digitale e completamente personalizzabile di noi stessi. L'opera si pone come specchio delle diverse sfaccettature dell'essere umano e della complessità dei ruoli che interpretiamo nella società, riflettendo sulle questioni di identità di genere, individualità e trasformazione”.
Le raffinate incisioni di Carbone si avvalgono di una tecnica grafica sperimentale, l’acquaforte su PVC, che riproduce simbolicamente, con il titolo di Connettoma, gli atti del pensiero. Nelle parole dell’artista: “Affascinato da sempre dalla realtà delle connessioni umane, la mia ricerca parte dall’indagine della complessiva rete strutturale di elementi e connessioni che formano il cervello umano. Nella teoria del connettoma il funzionamento del cervello umano viene paragonato al letto di un fiume dove scorre l’acqua. L’acqua è sempre in movimento. Così avviene nel connettoma, c’è un continuo flusso di segnali elettrici che vanno da una parte all’altra della corteccia cerebrale. Graficamente, ho cercato di “mappare” quelle che sono le diverse connessioni del nostro cervello attraverso la realizzazione di diverse incisioni”.
Ancora una volta gli allievi della nostra Accademia si dimostrano in grado di raccogliere e trasformare in opera d’arte le sollecitazioni che provengono dal nostro tempo, in sintonia con l’attualità dei temi offerti da CON_VIVERE.