Ore 11.00, Aula Magna
Tradizionalmente la primavera del 1549, con la conclusione della Crocifissione di san Pietro nella Cappella Paolina, segna la data di addio di Michelangelo alla pittura;
Da questo momento il Buonarroti avrebbe concentrato le sue energie sulla creazione di forme pure e aniconiche, dedicandosi all’architettura e riservando alla scultura delle due Pietà per la propria tomba le incursioni nel campo del figurativo.
La realtà dei fatti, però, fu molto più fluida e non inquadrabile in rigide categorie.
La conferenza indagherà le modalità attraverso le quali Michelangelo continuò a elaborare figure e composizioni nel campo della pittura, attraverso originali tipologie di collaborazione con altri artisti da lui praticate nel corso di tutta la sua carriera di pittore e assai diverse dalla prassi della bottega rinascimentale.
Marcella Marongiu si è laureata in Storia dell’Arte Moderna presso l’Università di Cagliari; ha conseguito la Specializzazione e il Dottorato di ricerca in presso l’Università di Siena. Si è dedicata allo studio dell’iconografia dei soggetti classici nell’arte del Rinascimento: esito di tali ricerche sono stati il catalogo della mostra Il mito di Ganimede prima e dopo Michelangelo (2002), il volume CVRRVS AVRIGA PATERNI. Fetonte nel Rinascimento (2008), diversi saggi, interventi a giornate di studio, convegni internazionali, e la partecipazione a mostre. Attualmente fa parte del comitato scientifico, come storica dell’arte, presso Casa Buonarroti in Firenze.
Per partecipare da remoto http://meet.google.com/piz-qcmu-inh