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Donatello parmi les fauves

Al progetto della Fondazione Palazzo Strozzi hanno partecipato gli studenti di Scenografia
Donatello parmi les fauves

Pubblicato il 25 Luglio 2022 da redazione

Giovedì 21 luglio 2022, nella suggestiva cornice della Sala Ferri del Gabinetto Viesseux, è stato presentato il magazine Donatello parmi les fauves, pubblicato a cura della Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze. La pubblicazione, esito d’un percorso formativo sviluppato grazie alla convenzione stipulata tra la  stessa Fondazione e le principali accademie d’arte della Toscana, riunisce le opere di ventinove giovani artisti, invitati a riflettere per l’occasione sul concetto di scontro generazionale e di rottura dei canoni a partire dall’imperdibile mostra Donatello, il Rinascimento, attualmente in corso a Palazzo Strozzi e al Museo Nazionale del Bargello.

Il titolo del progetto si ispira alla frase pronunciata da Louis Vauxcelles al Salon d’Automne di Parigi del 1905, con la quale il critico francese decretò la nascita d’un gruppo di artisti che avevano sconvolto i canoni del tempo a tal punto da meritarsi l’appellativo di “belve”. Partendo da questa suggestione, gli allievi coinvolti nell’iniziativa si sono confrontati con la produzione del grande maestro fiorentino, assumendola quale spunto e catalizzatore per la creazione di elaborati inediti volti a interrogarsi sul rapporto tra storia e contemporaneità, arte del passato e arte del futuro, tradizione e sperimentazione. 

Il progetto ha visto la partecipazione di sette prestigiosi istituti di alta formazione: l’Accademia di Belle Arti di Carrara, l’Accademia di Belle Arti di Firenze, l’Accademia Italiana, la California State University, la Fondazione Studio Marangoni, l’Istituto Marangoni, la LABA. Dei numerosi lavori presentati dagli studenti, ne sono stati selezionati per la pubblicazione soltanto ventiquattro, ben cinque dei quali realizzati dai nostri allievi del corso di Scenografia: un risultato che ci rende particolarmente orgogliosi e ci incoraggia a proseguire la proficua collaborazione avviata proprio quest’anno con la Fondazione Palazzo Strozzi, con cui l’Accademia di Carrara ha sottoscritto una convenzione quadro nello scorso mese di marzo. 

Coordinatori del progetto per l’Accademia di Carrara sono stati i professori Elmar Giacummo e Mara Nerbano, che hanno seguito le diverse tappe del percorso didattico, che prevedeva una serie di incontri e conferenze organizzate dalla Fondazione Palazzo Strozzi, culminati nella visita guidata alla mostra Donatello, il Rinascimento. Nel successivo lavoro in aula, gli studenti sono stati guidati nella preparazione dei propri elaborati personali, nei quali hanno avuto modo di ripensare alla storia del teatro come storia di innovazioni e superamenti. 

La prof.ssa Nerbano, docente di storia dello spettacolo, spiega infatti al riguardo: “Il Rinascimento è stata l’epoca dell’‘invenzione del teatro’: il grande laboratorio del nuovo nel quale le ricerche sulla drammaturgia classica, sull’edificio teatrale antico, sulla prospettiva urbana, compiute dalle più avanzate élites culturali del tempo, hanno posto le premesse per quella che sarebbe poi divenuta la ‘norma’ del teatro, ovvero (secondo l’iconica espressione dello storico del teatro Fabrizio Cruciani) ‘il teatro che abbiamo in mente’. Con l’ingresso nel Novecento si è assistito all’esplosione del modello, all’esplorazione d’una molteplicità di spazi, tecniche, linguaggi, contaminazioni, che hanno generato le forme plurali della spettacolarità contemporanea”. 

Il prof. Giacummo, docente di scenotecnica, che ha supervisionato gli elaborati, racconta invece come gli ottimi risultati raggiunti siano dovuti anche alla libertà lasciata agli studenti sia quanto al trattamento del tema, sia quanto alla scelta delle tecniche: “La varietà delle tecniche utilizzate (dalla classica elaborazione digitale realizzata mediante programmi di editing delle immagini, alla stampa di fotografie con interventi di post produzione, chimico-meccanici, pittorici) ha consentito ai nostri allievi e alle nostre allieve di esprimersi coi mezzi e linguaggi più congeniali a ciascuno, favorendo un approccio consapevole e maturo al tema proposto”.  

Il merito maggiore spetta però ai nostri giovani talenti: Hou Yutong, Alessandra Bianchettin, Mario Cicione, Sonia Gramaglia e Flavia Fornillo. A questi artisti promettenti e versatili, la mostra Donatello, il Rinascimento e il parallelo progetto Donatello parmi les fauves hanno offerto l’opportunità e lo stimolo per ripensare il proprio rapporto con la storia del teatro e la professione di scenografo. Nei loro elaborati, le opere del grande maestro fiorentino sono divenute spunto, tema o sottotesto di lavori sia fruibili in forma autonoma, sia suscettibili di essere tradotti in strutture drammaturgiche o in allestimenti scenografici: quasi a sottolineare la natura del teatro come arte impura, aperta a ogni sincretismo.