Storia
Cenni storici
1757: le prime fondamenta nell'Accademia di San Ceccardo
L'atto di fondazione ufficiale dell'Accademia di Belle Arti di Carrara risale al 26 settembre 1769. Ne fu patrona Maria Teresa Cybo, duchessa di Massa e principessa di Carrara, moglie di Ercole Rinaldo d'Este, duca di Modena. Ma già alcuni anni prima erano state gettate le fondamenta di un'Accademia intitolata a San Ceccardo: accogliendo la proposta di Giovanni Domenico Olivieri, scultore carrarese che aveva vissuto alla corte di Spagna e collaborato alla fondazione dell'Accademia di Madrid, Maria Teresa già nell'aprile del 1757 aveva promulgato gli statuti di un'Accademia a Carrara che prevedeva l'insegnamento delle tre arti (pittura, scultura e architettura).
Esisteva inoltre una precedente tradizione di avviamento alla scultura, intrapresa da singoli privati che tenevano studio in Carrara - come quello del Baratta al Baluardo - e si facevano mecenati dei propri allievi. La più antica Accademia di San Ceccardo non fu mai attivata e si dovette attendere il 1769 perché Maria Teresa, con un successivo chirografo, ne sancisse l'istituzione e ne avviasse i corsi, eliminando peraltro quello di Pittura dallo Statuto. L'Accademia venne dunque creata allo scopo di promuovere lo sviluppo delle arti, sostenendo nel contempo l'industria e il commercio del marmo. A tal fine furono istituite le sole sezioni della Scuole di Scultura e di Architettura. Il Direttore primario della Scuola di Scultura fu Giovanni Antonio Cybei, mentre l'ispettore della Scuola di Architettura fu Filippo Del Medico, che progettò anche la sede dell'Accademia. Considerando i precedenti storici, va riconosciuto che la fondazione dell'Accademia di Carrara è da considerarsi anticipata di una dozzina di anni rispetto alla data del chirografo ufficiale, tanto da collocarla tra le più antiche d'Europa.
Tre donne alle origini dell'Accademia
Per ospitare i corsi dell'Accademia fu costruita una sede apposita (l'attuale Palazzo Rosso, che ospita ora la Biblioteca Civica), i cui lavori iniziarono nel 1771. Inoltre, nel 1781, Maria Teresa istituì una tassa sui marmi per finanziare i costi della scuola. Ai primi anni piuttosto promettenti ne seguirono altri di decadimento, a causa della morte della fondatrice e delle ripercussioni in Italia della Rivoluzione del 1789. Quando Massa e Carrara vennero annesse alla repubblica Cisalpina (1796), Ercole III, ritornato da Modena, adottò alcune disposizione che assicurarono la sopravvivenza della scuola, preservandone al tempo stesso l'importanza e il decoro. All'alta direzione fu posta la Commissione della Pubblica Istruzione e si costituì la Scuola di Ornato. Dopo questa momentanea ripresa, l'Accademia affrontò anni molto duri fino a quando Napoleone riconquistò la penisola. Nel 1805 l'Accademia assunse il nome di "Eugeniana", in onore di Eugenio Beauharnais, viceré d'Italia e, in virtù di nuovi ordinamenti, divenne istituto di importanza nazionale. La struttura didattica si arricchì delle cattedre di Storia e Mitologia e di Anatomia pittorica.
Il Canova e la creazione della Gipsoteca
Attratti dalla necessità di disporre del marmo più pregiato per la statuaria, gli scultori più insigni del tempo, tra cui Canova, dovettero convenire a Carrara e non poterono ignorare l'Accademia: molti di essi fecero dono di "calchi" e di "gessi", onde permettere all'Istituto di dotarsi di una gipsoteca. Sotto Elisa Bonaparte Baciocchi, che resse il Ducato di Lucca e Piombino col Principato di Massa e Carrara, l'Accademia continuò nel modo migliore la sua attività didattica, giovandosi dell'insegnamento del pittore francese Desmarais, dello scultore Lorenzo Bartolini, del poeta Giovanni Fantoni e di Lorenzo Papi. Nel 1810, Elisa Bonaparte assegnò all'Accademia l'attuale palazzo, ampliato e restaurato. Successivi interventi sulla rocca medievale furono approntati sin dal 1623 e andarono oltre il periodo di governo di Elisa, fino al 1863; nel 1924 vi fu bisogno di altri lavori di restauro a causa del terremoto del 1920.
Il concorso per il Pensionato a Roma
Tra le benemerenze di Elisa vi fu anche quella dell'Istituzione di un premio il cui vincitore aveva l'opportunità di trascorrere un periodo di tre anni a Roma, presso gli ateliers di artisti famosi, per perfezionarsi nella disciplina scelta. La sconfitta di Napoleone (1813) determinò un altro cambiamento nell'amministrazione della città, che ritornò sotto la duchessa Maria Beatrice, figlia di Maria Teresa e sposa di Ferdinando, Arciduca d'Austria. Il clima della restaurazione portò cambiamenti nella struttura didattica: gli artisti stranieri, senza la protezione di Elisa, si trovarono in una situazione molto precaria, tanto che nel 1816 furono invitati ad andarsene dai R. Stati Estensi. Nonostante ciò, l'Accademia ebbe un nuovo regolamento e un nuovo organico, mantenendo le stesse discipline di insegnamento e le disposizioni che ne regolavano i concorsi. Nel 1820 furano istituite la Scuola del Nudo (due classi), la Scuola della Sala dei Gessi (due classi), la Scuola elementare di Figura (due classi), la Scuola di Architettura (due classi), la Scuola degli Ornati (due classi), la Scuola di Storia e Mitologia (classe di Storia e classe di Mitologia) e la scuola di Anatomia (due classi). La durata dei corsi era quadriennale.
Dalla morte di Beatrice all'Unità d'Italia
Alla morte di Maria Beatrice (1829) il potere passò nelle mani dei duchi Francesco IV e, successivamente, Francesco V, i quali lo gestirono in modo personale e arbitrario; tale gestione politica ebbe ripercussioni negative sull'andamento dell'Istituto; se l'insegnamento poté essere assicurato e gli alunni pensionati a Roma continuarono ad essere assistiti, fu merito dello scultore carrarese Ferdinando Pelliccia, il quale, nominato insegnante nel 1836 e poi direttore nel 1846, si dedicò con grande passione e senso di responsabilità alla vita dell'Accademia fino al 1895. Nel 1861, con l'Unità d'Italia, l'Accademia ebbe un regolamento ministeriale che ne stabiliva l'ordinamento e ne disciplinava le attività didattiche; era previsto un piano di studi quadriennale per la sola Scuola di Scultura e gli allievi potevano essere ammessi a dodici anni. Durante questo lungo periodo, passarono nella scuola generazioni di alunni, molti dei quali si fecero conoscere e apprezzare a livello internazionale per le loro doti artistiche. Tra essi possiamo ricordare Carlo Finelli, Pietro Fontana, Pietro Tenerani, Bernardo Raggi, Giovanni Tacca, Luigi Bienaimé, Benedetto Cacciatori, Carlo Chelli e altri ancora.
L'Accademia oggi: un Istituto che guarda all'Università
I regolamenti rimasero immutati (tranne parziali modifiche del 1895 relative all'insegnamento) fino al 1923. In quell'anno un regio decreto rifondò l'attuale Accademia con la sola Scuola di Scultura, della durata di quattro anni. Nel 1969 fu istituita anche la Scuola di Pittura, nel 1978 quella di Scenografia e solo nel 1991 quella di Decorazione. Dal 1923 ad oggi la normativa non ha subito sostanziali modifiche, se non di ordine burocratico-amministrativo. La principale innovazione è stata l'introduzione nel 1970 dei corsi speciali, la cui frequenza era inizialmente facoltativa e tale rimase fino all'O. M. del 30 luglio 1977, quando venne stabilita l'obbligatorietà della loro introduzione nel curriculum di studi dell'Accademia. Tali corsi, ora denominati "complementari", sono entrati a far parte stabilmente studi accademici, in seguito alle nuove disposizioni in materia, stabilite con D. M. 13 aprile 1992, relativo alla ridefinizione didattica degli ex corsi speciali.