L'incontro è aperto a tutta la cittadinanza.
La conferenza, il cui svolgimento è previsto online al link meet.google.com/otb-vcjq-dem , potrà essere seguita dall'Aula Magna dell'Accademia.
La studiosa sarà presentata dalla Prof.ssa Annamaria Ducci
Saluti del Presidente Prof. Antonio Passa
QUALE MEMORIA È ANCORA POSSIBILE?
Le forme della rappresentazione della Shoah tra arti visive, testimonianza e museologia
Nel corso del secolo scorso la morte gratuita e prematura di milioni e milioni di esseri umani ci ha messo di fronte alla cruda realtà della possibilità di una fine insensata, sconvolgente e collettiva. Nelle coscienze, nel corso dei decenni, l’Olocausto si è in parte sedimentato come una tragedia che ha colpito esclusivamente gli ebrei, e che perciò suscita negli altri rammarico, commiserazione, a volte senso di colpa, ma non più di questo. In realtà anche se la Shoah è stata davvero una tragedia ebraica, nel senso che soprattutto gli ebrei erano destinati alla distruzione totale da parte dei nazisti, il genocidio non è da considerarsi come un problema esclusivamente ebraico. Dopo più di ottant’anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, e in seguito a quanto accaduto dopo il 7 ottobre 2023, è lecito chiedersi come rappresentare la tragedia della Shoah senza banalizzarla, mantenendo sempre un approccio lucido e critico e considerando che ci troviamo completamente immersi in quella che gli storici hanno definito “era della postmemoria”.
La conferenza, che si inserisce nel dibattito attuale che anima i Memory Studies e i Museum Studies, si concentra sulla museologia della Shoah ma affronta in senso ampio la questione della rappresentabilità della memoria storica : come nei musei, nei memoriali, nei luoghi e siti nei quali è presente o è richiamata l’esperienza tragica della guerra, delle stragi, degli eccidi, si può attivare una fruizione non banale ? attraverso quali pratiche museali, processi artistici o decisionali ? Da questa esplorazione del rapporto tra museologia ed espressione del trauma, emergono sia l’intensa vitalità dell’architettura, sia l’idea che i temi della memoria tragica saranno sempre più frequenti nei prossimi anni.
Eirene Campagna, PhD in Visual and Media Studies presso l’Università IULM - Milano, lavora come project manager nell’ambito della comunicazione culturale. Si occupa di visualizzazione della memoria storica, in tutte le sue forme (film, spettacoli, fenomeni sociali), anche e soprattutto in ambito antropologico, architettonico e museale. Nel 2019 ha pubblicato Racconti che sopravvivono. Le storie dei testimoni e del campo, in cui si riportano alla luce le vicende del campo di internamento di Campagna (Salerno) trascrivendo le interviste ai figli degli internati. Negli ultimi anni si è dedicata al tema specifico della museologia della Shoah collegandola alla questione rappresentabilità/irrappresentabilità. Ha anche dedicato studi a Primo Levi. È stata Visiting Researcher alla Bezalel Academy, allo Yad Vashem di Gerusalemme e al Museo Statale di Auschwitz-Birkenau. Collabora con la Fondazione CDEC (Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea) di Milano e con l'Università IULM di Milano.