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ON LAND / ON LIGHT
Massari e Rocchi entrambi scultori, entrambi docenti di scultura appartengono di diritto alla tradizione della lavorazione del marmo di cui conoscono tutti i metodi classici. Proprio per questo, uomini e scultori dell’oggi, superano la monumentalità e la sacralità del marmo per un percorso intimo
Scriveva Leibniz in “Nuovi saggi sull’intelletto umano”: “Se l’anima somigliasse a una tavoletta vuota, le verità sarebbero in noi come la figura d’Ercole in un blocco di marmo, quando il marmo è del tutto indifferente a ricevere questa figura o un’altra. Ma se ci fossero venature nel blocco che, che segnassero la figura d’Ercole a preferenza di altre figure, questo blocco sarebbe più disposto a riceverla, ed Ercole vi sarebbe in certo modo innato, per quanto si rendesse necessario del lavoro per scoprire queste venature e per metterle in evidenza con la politura, togliendo ciò che impedisce loro di mostrarsi. È così che le verità sono innate in noi, alla stregua di inclinazioni, disposizioni, abitudini o virtualità naturali”.
I lavori dei due artisti, pur con approcci diversi e distanti tra loro, interrogano lo spettatore e lo spingono a cercare quelle risposte che sono innate in noi esseri umani, quelle verità che ci pongono spettatori inermi di fronte alla natura delle cose in contatto diretto con il nostro antenato preistorico.
ON LAND / LUCIANO MASSARI
ON LIGHT / ROBERTO ROCCHI
Nel luglio 2009 Luciano Massari con un intervento di Land Art celebrò alle cave di Carrara i 40 anni dell’allunaggio. Partendo da quella suggestiva installazione ambientale, il personale percorso artistico ha visto negli anni l’impiego di diversi linguaggi espressivi, installazione, fotografia, scultura video ma sempre alla ricerca delle corrispondenze fra natura e arte dove passato presente e futuro non esistono più singolarmente, ma si fondono per creare nuove coordinate spaziali evocative.
Un viaggio che lo ha portato all’archetipo di mappe e territori immaginari. Superfici texture realizzate utilizzando la materia privilegiata dagli scultori, il marmo, dove il dato concreto diviene sempre strumentale all’evocazione di una dimensione atemporale, entro cui passato arcaico e presente futuribile trovano punti di connessione.
La poetica recente di Massari nasce da una riflessione sul viaggio, materiale e mentale, sulla sensibilità e la curiosità del viaggiatore e su quello che un è viatico essenziale nella mente del viaggiatore: la mappa. Raffigurazioni del pensiero o raffigurazioni del reale, le mappe di Massari sono, prima di tutto, elementi in cui fissare dati, visivi o poetici, da cui partire per intessere un racconto di viaggio.
Attraverso geografie mentali e immaginarie lo scopo dell’artista è condurci al cuore del suo “fare arte”, narrando, ancora una volta, la materia che Massari modella, leviga, alleggerisce, rende un sottile velo pieno di segni.
Roberto Rocchi è riflessivo, attento a quella squisitezza di fattura così irrisa dallo spontaneismo di tanto che sbrigati- vamente si autoproclama arte.
Da sempre la sua ricerca insegue l’Attraverso. L’attraverso è la sua cifra stilistica, il suo odore. La sua prassi. La sua più seria ritualità.
Marmo e Led sono gli ingredienti delle sue opere. L’autore usa, e considera, pensa e concepisce la luce come materia, come ingrediente fisico del suo lavoro.
Della percezione più condivisa del marmo come sostanza opaca e resistente, adatta alla monumentalità muscolare di edifici e complessi scultorei, Rocchi opera una confutazione gentile, pacata, ma senza margine di trattativa. Il marmo è velo, è trasparenza (ancora una volta: un apparire ‘attra- verso’). È pura leggerezza, fragilità e delicatezza, preziosa analogia di quello che, senza aderire ad alcuna confessione, sentiamo di avere il diritto di chiamare ancora ‘anima’. Ipnotico e quasi impossibile il suo marmo sfogliato, sbucciato dal blocco come un velo intatto di cipolla è anemos, in greco vento, soffio.
A volte respira suono, a volte luce che ingravida soffusamente la superficie dei fogli minerali, Rocchi celebra, in ogni lavoro, la sacralità dell’essere e dell’esserci, dell’apparire per venire percepiti, avvertiti, sentiti senza chiedere in cambio la definitività perentoria e tassonomica di un verdetto.
Luciano Massari
Nato a Carrara, ha studiato presso la locale Accademia di Belle Arti di cui è Direttore, carica già ricoperta, in passato, presso l’Accademia Albertina di Torino. Artista attivo dal 1980, ha partecipato nel corso della sua carriera a numerose mostre personali e collettive e concorsi di rilevanza internazionale. Le sue opere sono esposte in collezioni pubbliche e private italiane ed estere. Nel 2005 partecipa alla 51° Biennale di Venezia. +
https://www.lucianomassari.com/
Roberto Rocchi
Docente di Scultura presso l ‘Accademia di Belle Arti di Carrara, ha insegnato nelle Accademie di Napoli, Bologna e Milano dove è stato Direttore della Scuola di Scultura. Alcune sue opere sono presenti nelle collezioni permanenti della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Raffaele De Grada di San Gimignano, Italia, e nel Het Depot Mu- seum di Wageningem Amsterdam. Nel 2015 è presente per l’arte italiana all’ International Sculpture in Seul, Corea del Sud. Sue opere sono presenti in spazi pubblici italiani e esteri.
http://www.robertorocchiscultore.it/